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IV.
Nonno, l’argento della tua canizie
rifulge nella luce dei sentieri:
passi tra i fichi, tra i susini e i peri
con nelle mani un cesto di primizie:
«Le piogge di settembre già propizie 5
gonfian sul ramo fichi bianchi e neri,
susine claudie... A chi lavori e speri
Gesù concede tutte le delizie!»
Dopo vent’anni, oggi, nel salotto
rivivo col profumo di mentastro 10
e di cotogna tutto ciò che fu.
Mi specchio ancora nello specchio rotto,
rivedo i finti frutti d’alabastro...
Ma tu sei morto e non c’è più Gesù.