Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
I.
Sui gradini consunti, come un povero
mendicante mi seggo, umilicorde:
o Casa, perchè sbarri con le corde
di glicine la porta del ricovero?
La clausura dei tralci mi rimorde 5
l’anima come un gesto di rimprovero:
da quanto tempo non dischiudo il rovero
di quei battenti sulle stanze sorde!
Sorde e fredde e buie... Un odor triste
è nell’umile casa centenaria 10
di cotogna, di muffa, di campestre...
Dalle panciute grate secentiste
il cemento si sgretola se all’aria
rinnovatrice schiudo le finestre.