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E viene allo scrittoio, se m’indugio:
«Ah! Già i capelli ti si fan più radi,
sei pallido... Da tempo è che non badi
per queste carte al remo e all’archibugio. 108

Chi troppo studia e poi matto diventa!
Giova il saper al corpo che ti langue?
Vale ben meglio un’oncia di buon sangue
che tutta la saggezza sonnolenta». 112

Così ragiona quegli che non crede
la troppo umana favola d’un Dio,
che rinnegò la chiesa dell’oblìo
per la necessità d’un’altra fede. 116

Dice: «Ritorna il fiore e la bisavola.
Tutto ritorna vita e vita in polve:
ritorneremo, poichè tutto evolve
nella vicenda d’un’eterna favola». 120

Ma come, o Vecchio, un giorno fu distrutto
il sogno della tua mente fanciulla?
E chi ti apprese la parola nulla,
e chi ti apprese la parola tutto? 124

Certo, fissando un cielo puro, un fiume
antico, meditando nello specchio
dell’acque e delle nubi erranti, il Vecchio
lesse i misteri, come in un volume. 128

Come dal tutto si rinnovi in cellula
tutto; e la vita spenta dei cadaveri
resusciti le selve ed i papaveri
e l’ingegno dell’uomo e la libellula. 132