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198 | l'altare del passato |
più mai, dal giorno che è rientrata in Torino vittoriosa contro i suoi sudditi — la quale l’avvolge graziosamente, con un guardinfante appena accennato: una veste che potrebbe ricordare la foggia odierna se non terminasse alle maniche, alla gorgera con sbuffi di velo bianco e ondulato. Madama non ha più gioielli. Dato fondo al Tesoro per sostenere le spese della guerra essa ha venduto i famosi brillanti, dono e retaggi di principi sabaudi, ha venduto “le smaniglie e le boccole pesanti„ ha venduto la collana d’Ahira, la meravigliosa collana bizantina d’oro massiccio e di smeraldi che gli Avi Cristianissimi avevano portata da Gerusalemme al tempo delle Crociate: “J’aime mieux, mon frère, me passé de joyaux que de laissez me troupes sans paie....„. Il volto è circondato da un’acconciatura di tulle nero, alla Holbein, che gli darebbe non so che espressione monacale se sotto non balenassero gli occhi chiari di amazzone, il profilo diritto, la bocca volontaria, la mascella forte: un volto che sembra la maschera dei guerrieri greci che si sognavano nelle fantasie mitologiche di allora, non il volto d’una Regina, d’una donna segnata dal destino al dolore ed all’amore.
L’amore? “Elle eut des envieux, des ennemis qui s’efforcent de repandre des nuages sur ses