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L'altare del passato | 9 |
E si giungeva alla porta chiusa, alla stanza misteriosa dove nessuno era penetrato mai.
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La stanza chiusa!
Il mio amico me ne parlava sovente, leggendo la favola di Barbe-bleu....
— Tu sais que grand-papa aussi a une chambre ou personne n’entre jamais.... Mini pas même (ch’era dir tutto) ni les oncles, ni maman.... Cest défendu.
— Mais que est qu’il y a donc au dédans?
— Sais pas.... sais pas.... — faceva il mio amico, stringendosi nelle spalle con misterioso terrore.
La mia fantasia s’accendeva.
In cucina si tormentava per ore ed ore la servitù.
— Mini, che cosa c’è là dentro?
— I prigionieri del ’48! — e sorrideva.
— Non è vero!
— I selvaggi del Malabaar — e sorrideva.
— Non è vero! Mini, tu sai e non vuoi dire!
Sapeva e non voleva dire. Si lasciava assalire alle spalle, piegare le ginocchia, strappare le fedine rossiccie, percuotere, ma taceva e sorrideva.