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— Proprio così, Monsignore. Ho già fatte le mie rimostranze al Gran Cerimoniere.... Erano in molti?

— Non molti. Forse cento invitati. Il Re, la Regina, la Principessa Carlotta di Carignano, il Cardinale Marcolini, il Principe di Salm Salm, i Vescovi, i Cavalieri dell’Ordine, il Principe di Masserano, i Ministri di Stato, il Capitano delle Guardie del Corpo, il Governatore del Principe, il Mastro di Cerimonia, gl’Introduttori, i Sotto Introduttori degli Ambasciatori.

— E gli sposi?

— Non erano allegri. Già l’idea del distacco per sempre. E poi una bimba di non ancora sedici anni sposata da un fratello per un Principe che non ha veduto mai....

— Ha smaniato?

— No, no. Ha significato come dire la sua rassegnazione. Nel momento del ha capito che si decretava l’esilio, l’esilio per sempre in quella Sassonia che deve apparirle come l’estrema Tule.

— Ma non ha smaniato.

— Affatto fu un attimo. Il Grande Elemosiniere del Re uscì pontificalmente dalla sacrestia e dopo essersi inginocchiato all’altare ed inchinato al Re e alla Regina fece agli sposi la consueta interrogazione. Il Principe di Pie-