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132 | l'altare del passato |
caso sarei io: — e la voce di sir Goldsmith: — Caro ingegnere.... un degenerato.... pena per lei.... vero sadismo.... — e la voce di Eleanor che dominava i due uomini in rudezza e franchezza: — Interrogatelo, non negherà....
Entrarono parlando: io non alzai il capo dalla spalla di mia madre.
— Ragazzo, — interloquì sir Goldsmith solenne, — è necessario che tu risponda sinceramente a qualche domanda. Sei tu che hai proposto il gioco.... yes.... di San Sebastiano?
— Sì.
— Vede, egregio ingegnere, che Eleanor ha detto la verità. E sei tu che hai ordinato le scene e le parole e tutto il resto?
— Sì, ma non le pietre.
— Sta bene, non le pietre. Le pietre le ha scagliate Eleanor: l’ha confessato: mia figlia dice sempre la verità. O yes, ma dimmi un po’: hai pronunciato veramente la parola.... che non si può dire? L’hai pronunciata?
— Sì.
— E l’hai detta prima che Eleanor ti scagliasse le pietre?
— Sì.
Padre e figlia ebbero un gesto e un grido represso di trionfo.
— Vede dunque, egregio ingegnere, che se