Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
Il martire vendicato | 129 |
— Va bene, ma non voglio essere legato, fingerete soltanto.
— Sì, sì, fingeremo, — disse Eleanor rivolgendosi alle compagne con insolita compiacenza, — fingeremo soltanto, lo giuro.
Il Mistero ebbe principio. Gli arcieri, quattro bimbe con sciolti i capelli, mi trascinavano dinanzi all’imperatore. Eleanor sedeva su una sedia, sopra un tavolo: aveva i miei calzoni, un tappeto per manto, in capo un vecchio allume consolare del padre, in mano una zagaglia australiana. La sentenza era pronunciata. Venivo trascinato contro l’albero del supplizio.
— Gli sia tolta la camicia!
— No! No! Avevi giurato di no!
Tardi! Le complici mi tenevano alle gambe, alla vita, alle braccia. L’imperatore stesso era balzato dal trono, mi denudava fino alla cintola; io mi divincolavo, cercavo di liberare le mani, di mordere....
— Sia legato!
Eleanor stessa, con le sue braccia nerborute (oh quanto più delle mie!) mi incrociava le mani sul capo, le avvinceva all’albero con la corda, mi ripiegava la corda sul petto, la ribadiva ai piedi.
— Bugiarda! Spergiura!
Eleanor non udiva l’insulto, era presa dalla