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Alcina 121

riprendere la mia vita consueta. E mentre ero sotto il rasoio il dottore si decise a parlare, misurando a grandi passi la stanza.

— Bada di dirmi la verità! Tanto saprò tutto oggi, da Miss Eleanor.

— Miss Eleanor è partita da tre settimane per l’Inghilterra. Non ritornerà in Sicilia mai più. Per quanto inglese e teosofessa, certe lezioni si ricordano una volta per sempre. Ma lasciami parlare!

— Allora cose gravi!

— Ma no! Importa molto, a un carattere come il tuo, d’essere la favola allegra di qualche migliaia di sfaccendati, per qualche tempo? Dunque nessun guaio. L’unico guaio si è l’aver portato di peso, tra la folla, in pieno concerto, urlando come un forsennato, la povera gobbina svenuta.

Avevo allontanato il rasoio, per prudenza, m’ero alzato in piedi, torcendomi le mani. Non potevo ridere, non potevo piangere.

— Non è vero! Dimmi che non è vero!

— E vero questo soltanto. E non ti descrivo la scena. Ti sarà descritta a sazietà dai volonterosi e dalle volonterose, in tutti i particolari. I quali tornano più a colpa di Miss Eleanor che a tuo disdoro.

— Dimmi che non è vero!