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108 | l'altare del passato |
vostro rifiuto. Quando mi han detto del concerto ho subito pensato a voi e ad una cosa sola; al piacere di starmene in disparte su qualche capitello infranto ad ascoltare la musica lontana e le cose che voi sola sapete sulle nostre bellezze sepolte.
— E bene illuminati dal plenilunio e vigilati da Madame Delassaux o da chi per essa, perchè si tessa qualche favola di più “sur la sourcière des ruines„, no, non protestate, sapete benissimo anche voi che mi si chiama così.
Non risposi, chinai il volto, premetti le gote che ardevano contro le due mani di lei, gelide e fine.
— Il mondo ha pure le sue esigenze, mio povero amico, finché siamo tra i vivi.
Tacqui ancora, parlando senza sollevare il volto.
— È una gran delusione per me. Contavo sulla vostra presenza. Sono un vagabondo senz’anima, che non crede e non sente. Ma accanto a voi mi par di sentire e di credere in qualche cosa. Non so, non so dire che cosa io provi quando vi sono vicino.
Eleanor ritirò lentamente le mani, sollevai il volto e vidi il volto di lei mutato, e gli occhi dove la pupilla color velluto divorava, a tratti,