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94 l'altare del passato

questa protagonista e con questo scenario m’avrebbe esaltato a vent’anni! Oggi mi sembra un capitolo mediocre d’un romanzo un poco oleografico....

— Pregate?

Sobbalzo. È lei, già seduta di fronte a me, senza ch’io l’abbia veduta, né udita.

— No. Non pregavo.

— Vorrei che aveste pregato prima di ascoltare quanto sto per dirvi....

Le presi una mano. Ma essa me le strinse entrambe, appoggiò il capo alla mia spalla, come decisa a restare così.

— Commetto in quest’ora la cosa più temeraria che una donna possa fare nella sua vita....

(Io pensavo: — Ecco: è l’ora. — Ecco mi dice: vi amo, mi attira a sè, cado tra le sue braccia come una vergine tremebonda....)

— Guido....

Oimè! Le due sillabe del mio nome erano pronunciate col tocco di chi comincia una biografia funeraria....

— Guido Rocca....

Ritirai le mani, di colpo. Ma la donna s’era abbandonata sul mio petto come se quel nome e quel cognome l’avessero uccisa. E nel silenzio sentii più forte lo stridore del ridicolo, seguìto dalla voce consolante della ragione. “Non tre-