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DE GUSTIBUS NON EST DISPUTANDUM 97
Gode talor l’amante,

Talor smania e delira.
Ora ride chi gioca, ed or sospira.
Cento disprezzi a un cuore
Compensa una finezza;
E una vincita sola
Lo sfortunato giocator consola.
Rimedio è dell’amore
Talor cambiare il foco;
Suol la sorte cambiar, chi cambia gioco.
E alfin consuma i giorni,
E alfin manda la casa in precipizio
L’incauto amante, e il giocator per vizio.
  Un nobile affetto
  Lo spirto serena.
  Giocar per diletto
  Si può senza pena.
  In uno è difetto,
  Nell’altro è virtù.
  Febrifugo arcano,
  Mortale veleno
  La medica mano
  Sa porgere al seno
  Col semplice indiano
  Che vien dal Perù. (parte

SCENA XI.

Gabinetto d'Artimisia con tavolino e sedie.

Artimisia sola.

  Secondar l’amante ognora

  A me sembra una viltà;
  Il nocchier si stima allora
  Che a contraria se ne va.