Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
DE GUSTIBUS NON EST DISPUTANDUM | 93 |
Non posso, mi vien male,
Non posso legger più.
L’arco d’Amor fatale
Ferisce, e non fa male.
Che stile! Che concetti!
Che versi benedetti!
Mi fanno giubilar.
Amor... colei mi vede.
Lo stral... colei mi sente.
Non posso seguitar. (parte
SCENA VII.
Erminia, Celindo ed Artimisia.
Erminia. Io non la so capir.
Artimisia. (Che bello spasso!
Che piacer, che diletto!) (da sè
Celindo. Vedeste il poveretto
Che parte delirando?
Erminia. Il cavaliere,
Non so dire perchè, non par più quello.
Artimisia. Nol sapete? il meschin perso ha il cervello.
Celindo. È pazzo il cavalier?
Artimisia. Nol sapevate? (a Celindo
Celindo. Mi dispiace per voi, perchè l’amate.
Artimisia. Ah Celindo, Celindo,
Non è vero ch’io l’ami. Anzi per questo
Il meschino delira.
Questo mio cuor sospira...
Basta, non vuò dir nulla.
Non vuò far disperar questa fanciulla.
Erminia. Come, signora zia?