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DE GUSTIBUS NON EST DISPUTANDUM 89
Non può in sì dolce riso

Una larva celarsi. I tuoi begli occhi
Col loro lume alterno
Spiran fuoco, egli è ver, ma non d’inferno.
Artimisia. E tu che nel mio seno
Il foco hai raffreddato
Uno spirto sarai freddo, agghiacciato.
Cavaliere. Madama, in confidenza,
Che novitade è questa?
Artimisia.   Esaminate
Voi stesso, e lo saprete.
Cavaliere. Se esamino il cuor mio,
Colpa alcuna non ha.
Artimisia.   (Lo credo anch’io), (da sè
Cavaliere. Ditemi, per pietà...
Artimisia.   Voi non m’amate.
Cavaliere. Stelle! Per qual ragion dite voi questo?
Artimisia. Perchè un vero amator deve esser mesto.
Voi ridete con tutti,
Fate lo spiritoso,
Il bello ed il vezzoso:
Componete canzoni,
Promovete lo spasso e l’allegria.
Dee un amante affettar malinconia.
  Non curo un galante,
  Che a tutte fa il bello:
  Il cuor dell’amante
  Lo voglio per me.
  I sguardi, gli accenti,
  L’affetto, la fede,
  Quel braccio, quel piede,
  Quel labbro, quegli occhi,
  Nessuno mi tocchi,
  Li1 voglio per me.

  1. Fenzo e Ghislandi: lo.