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82 ATTO PRIMO
Il mondo è bel, perch’è di vari umori.

Vari sono degli uomini i capricci1:
A chi piacciono l’armi, a chi gli amori,
A chi piaccion le torte, a chi i pasticci.
De’ gusti disputar cosa è fallace;
Non è bel quel ch’è bel, ma quel che piace.
Artimisia. Bravi, me ne rallegro.
Godo che in casa mia
La giornata si passi in allegria.
Che si canta di bello?
Cavaliere.   Alcuni versi
Da me stesso composti in questo punto.
Veggendo che ciascuno
Variamente s’impiega e si ricrea,
Col faceto mio stil così dicea:
De’ gusti disputar cosa è fallace;
Non è bel quel ch’è bel, ma quel che piace.
Artimisia. Questo l’accordo anch’io.
Ciascheduno ha il suo gusto. Io pure ho il mio.
Ecco la mia nipote
Col suo futuro sposo
Godono nel parlar d’amor, di foco.
Mia cugina ed il conte amano il gioco.
Voi, cavaliere, amate
La dolce poesia,
Il piacer, l’allegria;
Ed il signor Pacchione, il poverino,
Ama i ragù, la cioccolata e il vino.
Pacchione. E voi che cosa amate?
Artimisia.   Anche il mio genio
Più d’una cosa che d’un’altra è amico.
Ho il mio gusto ancor io, ma non lo dico.

  1. Questo verso e il quarto ricordò il Goldoni scherzosamente in due commedie, nelle Donne di buon umore (vol. XVI, p. 256) e nella Guerra (vol. XVII, p. 408).