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64 ATTO TERZO
Marubbio. Ed io la servirò.

Luciano. Scrivete, ecco la carta; io detterò.
Marubbio. (Siede al tavolino, e Luciano siede poco lontano.
Rosina. (Son curiosa sentir; se fosse ricco,
Vorrei fargli cambiare in un momento
In contratto di nozze il testamento).
Luciano.   Lascio al mio fratel carnale
  Una possession che vale
  Mille doppie, e ancora più.
Rosina.   (Principia assai bene,
  La somma va su).
Luciano.   Lascio a Nardo, mio parente,
  De’ miei mobili il valsente,
  Che a due mille arriverà.
Rosina.   (Due mille, tre mille.
  Crescendo si va).
Luciano.   Lascio il resto de’ miei beni,
  Che son scudi venti mille,
  Dispensati per le ville
  Della mia comunità.
Rosina.   (Va bene. Vogl’io
  La sua eredità).
Luciano.   Scrivete.
Rosina.   Fermate.
Luciano.   Lasciatelo far.
Rosina.   Sentite - badate,
  Vi voglio parlar.
Luciano.   Via dite, parlate,
  Vi voglio ascoltar.
Rosina.   Sarebbe meglio assai,
  Che moglie voi prendeste.
  Felice voi sareste
  In pace e sanità.
Luciano.   La moglie... sì... vorrei...
nota

1

  1. Forma dialettale.