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62 | ATTO TERZO |
Eppur le voglio bene.
Anzi mai più l’amai, come ora l’amo.
Anzi adesso la bramo,
E la voglio per me.
Sento che mi cangiai, nè so perchè.
Donne belle,
Voi avete
La magia nel vostro cor.
Siete quelle
Che potete
Far di noi quel che vi par.
Sdegnosette
Ci piagate.
Vezzosette
Imbalsamate.
Incostanti nell’amor,
Ma graziose nell’amar. (parte
SCENA VIII.
Gabinetto, con tavolino che devesi trasformare.
Luciano, poi Marubbio.
Luciano. Ah, che mi sento al fin de’ giorni miei;
Un notaro vorrei.
L’ho detto anche a Pirotto,
Ma non lo vedo più. Deh, caro amico,
Trovatemelo voi, per carità.
Marubbio. Or or lo trovo, e ve lo mando qua. (parte
Luciano. Tanti spaventi, tante stravaganze
Unite a tanti mali?
Vado presto a far terra da boccali 1.
- ↑ Espressione dialettale volgare, per morire: v. Boerio.