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60 | ATTO TERZO |
Che ignora il timor.
Non mancan pretesti
Per esser scontenti.
Gelosi tormenti
Non prova il mio cor. (parte
SCENA V.
Pirotto, poi Lisetta.
Pirotto. Dove Lisetta mia?
Lisetta. La padrona domani anderà via.
Pirotto. E tu?
Lisetta. Sciocco che sei!
Me lo domandi? partirò con lei.
Pirotto. Ma perchè dirmi sciocco?
Lisetta. Perchè già
Non ne dici mai una come va.
Pirotto. Bella grazia che hai da farti amare.
Lisetta. Verrò da te a imparare.
Pirotto. Forse t’insegnerei quel che non sai.
Lisetta. Da un asinaccio non s’impara mai. (alterata
Pirotto. Presto, vatti a bagnar.
Lisetta. Taci, che or ora
Ti rompo il grugno, e finirò la tresca.
Pirotto. Presto, vatti a bagnar nell’acqua fresca.
Lisetta. Temerario!
Pirotto. Fraschetta!
Lisetta. Indegno!
Pirotto. Pazza!
Lisetta. Pazza a me?1
Pirotto. Temerario ad un par mio?
- ↑ Nelle edd. Guibert e Zatta si legge solo: A me?