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NOTA STORICA

Il carnevale del 1756 si chiuse nel teatro di S. Samuele con un’altra operetta giocosa del Goldoni. Ne fanno menzione i Notatorj di Piero Gradenigo, presso il Museo Civico di Venezia, in data 7 febbraio: “La ritornata da Londra, Dramma di C. Goldoni, diretto dal Sig. Domenico Fischietti M.ro di Capella (sic) Napolitano”.

L’argomento somiglia in parte a quello della Cantarina, “farsetta per musica” o Intermezzo a quattro voci, che l’autore scrisse contemporaneamente alla Ritornata da Londra per il maestro Galuppi: cantato a Roma negli ultimi giorni del carnovale stesso, nel teatro Capranica (v. vol. XXVI). La scena si svolge a Milano, invece che a Bologna, ma i personaggi ci sembrano, qual più, qual meno, già noti. Qui madama Petronilla “virtuosa di musica” dimostra molto più felicemente il suo carattere fìnto, leggero, venale, puntiglioso e orgoglioso: antica mistura di vanità e di volgarità propria delle cantanti del tempo passato, anche delle più eccellenti. Il Goldoni non aveva scritto ancora l’Impresario delle Smirne, con cui iniziò a S. Luca il carnevale del 1760 (vol. XVII), e della virtuosa del Settecento ci aveva dato solo qualche profilo. Dopo il ritratto che ne fece Benedetto Marcello nel Teatro alla moda, probabilmente nel 1721, dopo la Dirindina (1715) del Gigli e la graziosa Dorina dell’Impresario delle Canarie (1724) del Metastasio, dopo l’Intermezzo del Lalli a Venezia nel ’27 (la Cantatrice) e la Cantorina napoletana del ’28 (ripeto dal vol. XXVI, p. 57), non troviamo più che pallide ombre nella satira teatrale, come le Cantatine del nobile veneziano Bartolomeo Vitturi (anzi I raggiri delle cantarine, S. Cassiano, aut. 1745, m. Maggiore) o come quelle del bolognese Buini nel Protettore alla moda (S. Moisè, 1747: rifacimento di Chi non fa non falla, dello stesso, Bologna, 1729), o come Modulina circondata e assediata da Li tre cicisbei ridicoli, di Carl’Antonio Vasini, pure bolognese (dramma st. a Bologna nel ’48 e cantato a Venezia nell’Ascensione, con le note di Natale Resta “maestro di cappella milanese”, e a Bologna l’anno dopo, con musica principalmente del Buini e col titolo: La virtuosa corteggiata da tre cicisbei ridicoli).

Ma proprio nel carnevale del 1756, poche sere prima della Ritornata di Londra, il 22 gennaio, “In S. Giovanni Crisostomo si pose in scena” come si legge nei Notatorj del Gradenigo, “una Comedia intitolata la Reginella, molto dilettevole, ma di Anonimo Autore”. Era, come si sa, di Francesco Griselini, e fu applaudita per “diciotto sere di seguito (pref. della 2.a ed., Venezia, 1770), ripetuta sullo stesso palcoscenico anche nel 1759: “La Reginetta o sia Critica delle Cantatrici”: Gradenigo, 23 ott. e recitata altrove da varie compagnie filodrammatiche; fu poi stampata a Firenze e a Venezia col titolo di Reginella o la Virtuosa di musica, e apparve tradotta in Francia