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608 | ATTO TERZO |
SCENA IV.
Madama Petronilla e Giacinta.
Tutta la roba mia sia pronta e lesta.
Giacinta. Signora sì. (Ma una gran vita è questa).
Madama. Voglio andar a Bologna.
Giacinta. E perchè mai
Non aspettar domani?
Madama. Vuò partire
Subito, in questo giorno. Ho già ordinato
La carrozza, i cavalli, e quanto occorre.
L’impegno vuol così.
Giacinta. E Carpofero vien?
Madama. Lo lascio qui.
Giacinta. Povero disgraziato!
Madama. Suo danno; mi ha stancato
Colla sua gelosia. Campanellino
Vada altrove a cercar miglior destino.
Giacinta. E avrete core in petto
Di lasciarlo capace?
Madama. A dir il vero,
L’amo, non so negarlo.
Ma voglio per sua pena abbandonarlo.
Giacinta. Non so che dire. Avete,
Compatitemi, un cuor crudo nel petto.
Mi muove a compassione il poveretto.
Anch’io son coll’amante
Sdegnosa come voi,
Ma abbandonarlo poi
Non ho sì crudo il cor.
Quando lo vedo piangere,
Non posso più resistere,
Se mi domanda amor. (parte