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600 | ATTO SECONDO |
SCENA XVI.
Giacinta e detti, poi Carpofero contrafatto in figura di Musico.
Che vi vuol riverir. (a Madama
Madama. Non voglio musici1;
Non ne ho voluto mai.
Giacinta. Ha dei denari assai;
E credo ch’egli venga a queste porte,
Per volervi accordar per una Corte.
Madama. Venga dunque; sentiamo.
Giacinta. Favorisca, (verso la scena
Madama. Puoi esser che costui ci divertisca.
Carpofero. Servo di lor signori.
Addio, ragazza mia. (a Madama
Madama. Serva divota di vossignoria. (scherzando
Carpofero. Sempre gente novella.
Madama. Signor, come s’appella?
Carpofero. Mi chiamo Simoncello,
Detto per soprannome 2 il Campanello.
Giacinta. Con quel suo bel pancione
Si dovrebbe chiamare il Campanone.
Carpofero. Questa pancia badial non impedisce
La virtù che mi rende al mondo solo.
Supero il canarino e il rusignuolo.
Marchese. Far piacer di cantare. (a Carpofero
Barone. Si vu piè,
Monsieur trippon, chantè. (a Carpofero
Madama. Appagate, signor, la nostra brama.
Carpofero. Sì, canterò per compiacer Madama.
(portano la spinetta ecc.
La rondinella al prato
Volando in libertà,