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58 ATTO TERZO
La Flour. Volete ch’io vi mostri

Un oggetto che merta il vostro amore?
Riccardo. Amar più non vogl’io.
La Flour.   Mirate.
Riccardo.   È questi
Uno specchio.
La Flour.   Mirate.
Riccardo.   Oh dei, ravviso
Di Violante, il mio ben, l’amabil viso.
La Flour. Mirate ancora voi. (a Violante
Violante.   Che vedo, oh Dio!
L’effigie di Riccardo, idolo mio.
Riccardo. Cara.
Violante.   Mio ben.
Riccardo.   Qual forza
Mi violenta ad amarvi?
Violante. Son qui, torno a pregarvi...
Riccardo.   È vano, è vano.
Ecco vostra la mano e vostro il core 1.
Violante. Per voi sol, ve lo giuro, ardo d’amore.
  Forza ignota ai sensi miei,
  Il mio cor rese incostante.
  Ma serbare al primo amante
  Sol desio la fedeltà.
  Tal sovente si condanna
  Della donna il core ingrato,
  E sarà colpa del fato,
  Cui resister non saprà. (parte

SCENA III.

Riccardo e Monsieur la Flour.

Riccardo. Quai prodigi son questi? io non li intendo 2.

La Flour. Perchè mi siete amico,

  1. Zatta: Ecco vostra è la mano, è vostro il core.
  2. Nel testo: gl’intendo.