Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1930, XXIX.djvu/595


LA RITORNATA DI LONDRA 593
Marchese. Lo promettete voi?

Madama.   Ve lo prometto.
Marchese. Se dell’affetto mio
Questo picciolo segno ora aggradite...
Madama. Son parole di più queste che dite.
Marchese. Deh, permettete almeno,
Che possa con il mezzo
Di questo don, che vi offerisce il cuore,
La graziosa spiegar forza d’amore.
  Quest’orologio con me s’accorda:
  Mi dà la corda - quel viso bello.
  Con un martello - mi batte in seno.
  D’affetto pieno - ribatte ognor.
  Del mio cordoglio vi mostra l’ore,
  Mostra i minuti del mio dolore;
  Se il tempo tarda, sollecitatelo,
  Voi caricatelo - col vostro amor.
(le dà l’orologio, e parte

SCENA IX.

Madama, poi Carpofero.

Madama. Dica pur quel che vuole;

Ma senza allegoria,
Questa ripetizione adesso è mia.
Carpofero. (Non mi posso staccare).
Madama.   Oh, ben tornato.
È ver che risanato
Siete dalla gelosa malattia?
Carpofero. Ho scacciata dal sen la gelosia.
Madama. Bravo. Lo so il rimedio
Che ritrovato avete:
Perchè della Contessa amante siete.
Carpofero. Non è ver, ve lo dissi, e ve lo giuro.