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574 | ATTO PRIMO |
SCENA XII.
Il Marchese, poi Carpofero.
Un pocolin seccato
Quell’anzi sussiegato,
Quel patetico vezzo,
E i regali accettar con quel disprezzo.
Se sarà all’italiana un po’ indulgente,
Io sarò, fin che posso, il suo servente.
Carpofero. (Eccolo ancora qui. Voglia mi viene,
S’egli non se ne va di questo loco,
Di pettinargli la parrucca un poco). (da sèsi
Marchese. Oh amico dilettissimo,
Vi saluto di cuor.
Carpofero. Schiavo umilissimo.
Marchese. Dov’è andata Madama?
Carpofero. Io non lo so.
Marchese. Di qua non partirò senza inchinarla.
Carpofero. L’ha inchinata anche troppo.
Marchese. Ella è partita
Senza darmi un addio;
Vuole il debito mio,
Che da lei non mi veda andar lontano,
Senza prima baciarle ancor la mano.
Carpofero. Colla sorella mia
Non si usa così.
Marchese. Gliel’ho baciata
Quando a lei son venuto.
Carpofero. Fortuna vostra che non vi ho veduto.
Marchese. Perchè? Sì rigoroso
Colla sorella vostra?
Carpofero. Io son chi sono.
Marchese. Via, caro, siate buono.
Il mio dover lo so.