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LA RITORNATA DI LONDRA 567
Che riceve le sue grazie pregievoli.

Contessa. (Ha maniere costui grate e piacevoli). (da sè
Carpofero. Sono venuto subito
A far seco il mio debito
Per me e per la sorella, che desidera
Di veder, di conoscere,
E d’inchinarsi alla padrona amabile.
Contessa. (Questo fratello suo parmi adorabile). (da sè
Signor, tanto non merito,
Ma se vuol favorir, l’avrò per grazia.
(Per cagion del fratel, voglio esser docile). (da sè
Carpofero. Se degna di ricevere
L’ossequio della femmina,
La prego ancora il mio rispetto accogliere.
Contessa. Tutto quel che poss’io, saprò concedere.
Carpofero. (La fratellanza mia le ho fatto credere). (da sè
Vado, se mi permette,
A dire alla sorella,
Che venga il suo dovere a far con lei.
Contessa. (Volentier col fratello io resterei). (da sè
Carpofero. Con sua licenza.
Contessa.   Avete sì gran fretta?
Carpofero. La sorella mi aspetta.
Vado, e torno di volo.
Contessa. Venir potete a favorir voi solo.
Carpofero. Verrò, signora. (La padrona anch’ella
Vuol più bene al fratel, che alla sorella). (da sè
     Tornerò, verrò, signora.
          Quando vuol, sarò da lei.
          (Oh, davver la goderei
          Di poterla innamorar!) (da sè
          Mi permetta con rispetto
          Che le dica un mio pensier:
          Fortunato il cavalier
          Possessor di tal beltà!