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LA RITORNATA DI LONDRA 565
Se non venisser dal destin condotti

Alle mie mani i semplici merlotti.
     Venite, pollastrelli,
          Siamo a pelare in due;
          E sa le penne sue
          Ciascuna procurar.
     Per lei le grosse piume,
          Le picciole per me.
          Abbiamo per costume
          Gli amanti spennacchiar. (parte

SCENA VI.

Camera in casa del Conte.

Il Conte Ridolfino e la Contessa sua Sorella.

Contessa. Che diavolo faceste

A ricevere in casa un tal imbroglio?
Conte. Il Conte dell’Orsoglio
Me l’ha raccomandata.
Di Londra ritornata,
Continuerà sino a Bologna il viaggio.
Qui in Milano non è che di passaggio.
Contessa. Ha tanta roba seco,
Ha tanti servitori;
Averà guadagnato dei tesori.
Conte. Certamente: mi scrivono
Che in virtù, che in bravura,
Madama Petronilla
È un portento e un incanto.
Contessa. Ma tal fortuna ha fatto poi col canto?
Conte. Come pensate dunque
L’abbia potuta far?
Contessa.   Come tant’altre
Che fatte ricche in Inghilterra intesi