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LA CASCINA 541


SCENA V.

La Lena e detti.

Lena. Oh signora...

Lavinia.   Che hai? Sei adirata?
Lena. Certo, son disperata.
Lavinia. Perchè?
Lena.   Perchè il briccone
Di Pippo disgraziato
Coll’Elisa è impegnato; e mi ha promesso,
E poi, meschina, mi abbandona adesso.
Lavinia. Mi dispiace davver.
Lena.   Son sassinata.
Conte. Ecco un’altra Didone abbandonata.
Lena. Se potessi di lui
Vendicarmi, il farei.
Quasi, quasi direi...
Lavinia.   Parla.
Lena.   La mano
Se la volesse... e il core...
Io darei... sì davvero... a quel pastore.
(accenna Silvio
Conte. Veggo che vi dispiace il restar sola.
Ma questo qui non fa per voi, figliuola.
Lavinia. Sotto di quelle spoglie
Vi è un cavalier compito.
Costanzo ha nome, e sarà mio marito.
Conte. Sarà? Dunque non è.
S’egli non è, signora,
Posso i miei torti vendicare ancora.
Costanzo. Vendicateli pure,
Se avete core in petto.
Fuori di queste stanze andiam, vi aspetto, (parte