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LA CASCINA | 539 |
SCENA III.
Lavinia e Costanzo.
Il tenervi sinora
Per amor mio fra quelle spoglie occulto,
È alla mia tenerezza un grave insulto.
Costanzo. Temei la mia sfortuna.
Lavinia. Il vostro grado
Vi dovea lusingar.
Costanzo. Ma ai beni vostri
Non rispondono i miei.
Lavinia. Val più dell’oro
L’amor: la fedeltà vale un tesoro.
Costanzo. Posso dunque sperar?
Lavinia. Sperar potete.
Costanzo. Vostro sposo sarò?
Lavinia. Sì, lo sarete.
Costanzo. Temerò sempre, fin che giunga al segno...
Lavinia. Ecco la destra, del mio cuore in pegno.
SCENA IV.
Il Conte Ripoli e detti.
Eccovi di ritorno il vostro Enea.
Lavinia. Voi serbate nel cor la bella immagine;
Ma il ritorno d’Enea tardo è a Cartagine.
Conte. Perchè?
Lavinia. Perchè venuto
È Jarba sconosciuto.
Mi trovò abbandonata;
Onde mi ha...