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538 ATTO TERZO
E fino che s’aspetta la padrona,

Voglio dirti, Cecchina, una canzona.
  È tanto tempo che ti voglio bene,
  Ed ora te lo dico, vita mia;
  E il cor che Cecca nello petto tiene,
  Amor comanda che di Berto sia.
  Cecca bella, fammi un vezzetto,
  Cecca bella, guardami un po’.
  Se nascondi a me quel visetto.
  Più la luce del sol non vedrò.
  Cecca bella, fammi un vezzetto,
  Cecca bella, guardami un po’. (parte

SCENA II.

Cecca sola.

Egli è pazzo davvero.

Ma alfine l’allegria
È una dolce pazzia che non dispiace.
Berto mio non è audace,
Fastidioso non è, non è vizioso,
Spero che abbia a riuscir buono e amoroso.
Benchè da tante e tante
Sentito ho a dir ch’erano i loro amanti
Gioie, oracoli, stelle; e maritati,
Diavoli in pochi dì son diventati.
  Di rose porporine
  Rosseggia il bel giardino;
  Ma celansi le spine,
  E qualche serpe ancor.
  Talor così l’affetto
  Appar nel dolce viso,
  Ma covasi nel petto
  L’inganno traditor. (parte