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LA CASCINA 521
Pippo. Chi vuol vederla, ha da parlar con me.

Conte. Suo custode sei tu?
Pippo.   Io son chi sono.
Conte. Così parli con me?
Pippo.   Così ragiono.
Conte. Vattene, temerario. (vuol passare
Pippo.   Eh, non andate. (l’arresta
Conte. A me un vile pastor?
Pippo.   Qui non passate.
Conte. V’anderò tuo malgrado.
Pippo.   Sì, domani.
Conte. Questa spada...
Pippo.   Badate; ho anch’io le mani.
(lo minaccia col bastone
Conte. (Dice davver costui). (da sè
Ha forse comandato,
Che non vada nessun ne’ quarti suoi?
Pippo. Tutti ci ponno andar, fuori che voi.
Conte.   Perchè?
Pippo. Perchè l’è noto
Che le villane anch’esse
Hanno dal cavalier le grazie istesse.
Conte. (Se gelosa è di me, dunque m’adora).
Voglio scolparmi. (in atto di andare
Pippo.   Non si va per ora.
Conte. Tu impedirlo potrai?
Pippo.   L’impedirò.
Conte. Tal coraggio con me? (vuol avanzarsi
Pippo.   Coraggio avrò.
(si mette in difesa
Conte. (Vi va con un villano
La mia riputazione;
Mi fa un po’ di paura il suo bastone). (da sè
  D’un cavalier mio pari
  Non provocar lo sdegno.