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480 ATTO TERZO
Giorni lieti a passare in altro loco?

Giannino. Lasciatemi per or piangere un poco.
(siede in alto di piangere
Falco. Lasciate che si sfoghi il poveretto;
La natura vorrà fare il suo effetto.
Mi consolo con voi; ma vado subito
A trovar don Poppone.
Aggiustarla conviene;
Rendergli le monete a lui levate,
E chieder scusa delle bastonate.
Dorina. Come si potrà far?
Falco.   Non ci pensate.
Anch’in questo l’impegno a me lasciate.
  Veleggiar secondo il vento
  Noi dobbiam nel nostro mare,
  E la bussola adoprare
  Se a seconda non si va.
  Ho una testa - che tempesta,
  Non paventa in mezzo all’onda.
  Si confonda - chi non ha
  La mia grande abilità. (parie

SCENA VIII.

Dorina e Giannino.

Dorina. Dunque sperar possiamo,

Che tutto anderà bene, il mio Giannino.
Giannino. Povero padre: è morto il poverino!
(stando mesto a sedere
Dorina. Cosa volete far? Chi è morto, è morto.
Prendiamoci conforto
Dallo sperar, come sperar conviene,
Che alfin le cose nostre anderan bene.
Giannino. Non mi posso dar pace. (come sopra
Dorina.   Egli era vecchio,