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478 ATTO TERZO
Per serva sono entrata in queste porte,

Ma del padrone diverrò consorte.
  Sì, signori, così è,
  Il padron mi sposerà.
  Il padrone premierà
  Il mio amore e la mia fè.
  E voi altri cabaloni,
  Che faceste gli stregoni.
  Partirete via di qua.
  Il briccone-diavolone,
  La contessa-diavolessa,
  Al padron la pagherà. (parte

SCENA VI.

Dorina e Giannino.

Giannino. Me la vedo imbrogliata.

Dorina. Io per vostra cagion son rovinata.
Giannino. Per me?
Dorina.   Certo per voi;
Siam giunti al precipizio,
Per il vostro pochissimo giudizio.
Giannino. Qua venir non volea...
Dorina.   Senza denari,
Che s’aveva da far? Voi mi faceste
Fuggir di casa mia.
Se la miseria vostra
Avessi preveduta,
No, certamente, non sarei venuta.
Giannino. L’ho fatto per amor.
Dorina.   Che bell’amore!
Si perderà l’onore,
Si perderà la libertà e la vita.
Rimediarci convien.
Giannino.   Come?