Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1930, XXIX.djvu/48

46 ATTO SECONDO
Lisetta.   Chi mi vuole?

Luciano. Bu, bu, bu, bu. (fa il cane, nascosto1 nel letto
Lisetta.   Cagnaccio,
Dove sei? vien fuori2.
Certo non mi spaventi,
Se avesti3 cento diavoli nei denti.
Ma dove mai sarà? (cercandolo
Luciano.   Lisetta.
(mette fuori la testa, e la ritira
Lisetta.   Zitto.
La voce vien di qui; che sia4 nascosto
Sotto quel letto? Vuò veder. (guarda sotto il letto
Luciano.   Lisetta, (come sopra
Lisetta. Zitto, la voce è qui.
S’è qualche diavolone,
Io lo farò andar via con un bastone.
(prende un bastone che trovasi nella stanza
Luciano. È andata via? (caccia fuori la testa 5
Lisetta.   Se torna!
Luciano. Eccola. (ritira il capo
Lisetta.   Vuò vedere...
Luciano.   Bu, bu, bu.
Lisetta. T’ho inteso. Or son da te.
Prendi, brutto cagnaccio.
(dà delle bastonate a Luciano, coperto dalle cortine
Luciano.   Oimè, oimè.
Lisetta. Questa è voce d’un uom. Chi mai sarà?
Voglio veder chi è. (scopre il letto
Luciano.   Per carità! (si raccomanda
Lisetta. Bravo, signor Luciano,
Dovevate tacere ancora un poco,
Se goder volevate un più bel gioco.

  1. Guibert e Zatta: nascondendosi.
  2. Così il testo.
  3. Così per avessi.
  4. Guibert e Zatta: chi è mai.
  5. Manca questa didascalia nelle edd. Guibert e Zatta.