Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1930, XXIX.djvu/464

462 ATTO SECONDO
Poppone. L’anello a una signora

Di dare ho destinato,
Ed ad un uom questa horsa ho preparato.
Dorina. (Buono!)
Giannino.   (Buono davvero!)
Dorina.   E può sapersi
Chi sia colei che quest’anello avrà?
Giannino. Si può sapere a chi la borsa va?
Poppone. Va la borsa e l’anello a due persone
Di bassa condizione.
Dorina.   In verità,
Quell’anello sarebbe il caso mio.
Giannino. Mi degnerei di quella borsa anch’io.
Poppone. Eh, so ben che scherzate.
A un conte, a una contessa,
Non mancano denari e pietre belle,
Nè si degnan di queste bagattelle.
Dorina. Se volete provar...
Giannino.   Su via, provate.
Poppone. Che caro cavalier! So che scherzate.

SCENA VIII.

Il Conte, la Contessa e detti.

Conte. Signor, la sposa mia

Vuol senz’altro andar via.
Contessa.   Voglio partire;
Vel son per civiltà venuta a dire.
Poppone. Fermatevi, signora;
Deh, non partite ancora.
Preparato ho per voi qualche cosetta.
A voi l’anello (alla Contessa), e a voi questa borsetta.
Conte. A me denaro? A me tal villania? (al Conte
Chi credete ch’io sia?