Poppone. Faccio a lei riverenza.
(fa vari inchini
A lei chiedo perdono;
E servitor della contessa io sono.
Dorina. E la contessa a voi
Fa con rispetto i complimenti suoi. (s'inchina
Poppone. (Com’è graziosa!) (guardandola
Dorina. (Parmi innamorato).
Poppone. S’io fossi in altro stato,
S’io fossi un cavaliere come lei,
Forse mi esibirei...
Dorina. Con libertà.
Già intendo, e l’aggradisco.
Poppone. Oh gran bontà!
Dorina. Per dirvela, signore,
lo son venuta qui...
E mi trattiene un certo non so che...
Non posso dirlo.
Poppone. (È innamorata in me).
Dorina. (Allettarlo conviene il turlulù).
Poppone. (Qualche cosa scoprir voglio di più).
Di che paese è lei?
Dorina. Non ve lo dice
L’amico nella lettera?
Poppone. Da Roma
Dice che vien, ma non se sia romana.
Dorina. Io sono... signor mio... palermitana.
Poppone. E il marito?
Dorina. Spagnuolo.
Poppone. E dove vanno,
Se è lecito il saperlo?
Dorina. Per il mondo
A conoscer la gente
Di merito, di mente,
Ch’io venero, ch’io stimo,
Fra quali certo don Poppone è il primo.