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LA DIAVOLESSA 443


SCENA XI.

Don Poppone, poi Ghiandina.

Poppone. Messer Falco gentil troppo m’onora;

Io non mi sento di crepar per ora.
Ghiandina. È questo il giorno delle seccature.
Altri due forestier che vi domandano.
Poppone. Chi sono?
Ghiandina.   Io non lo so.
Poppone. Falco li vide?
Ghiandina.   Signor no; venuti
Son eglino di qua,
E Falco se n’è andato per di là.
So ben, per quel che intesi
A dir da loro stessi,
Che abitavan da lui...
Poppone.   Sì, saran dessi.
Fa che venghino tosto.
Ghiandina.   Allegramente,
Che se cala il denar, cresce la gente. (parte

SCENA XII.

Don Poppone, poi la Contessa ed il Conte.

Poppone. Falco non li ha incontrati.

Essi per altra via sono arrivati.
Ti ringrazio, fortuna: eccoli qui.
Mi seconda la sorte in questo dì.
Conte. Riverente m’inchino.
Poppone.   Oh, galantuomo;
Che siate il benvenuto.
Contessa. Serva sua.