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440 ATTO PRIMO
  Casa mia non ha cantina,

  E tesoro qui non c’è...
  E pensar non so perchè...
  Chi lo crede, non sa niente.
  Stia pur certo l’illustrissimo,
  Signor conte stimatissimo,
  Non c’è niente, in verità. (parte

SCENA IX.

Giannino solo.

Io non la so capire.

Siam restati d’accordo
Con Falco d’una cosa; ed or ne trovo
Un’altra bella di caratter nuovo.
Che diavolo sarà?
Con questa nobiltà
Certo m’imbroglio assai,
Chè il gentiluomo non l’ho fatto mai.
A farlo mi vorrei un po’ provare,
Ma non so da qual parte principiare.
  Colle dame, colle dame:
  Di madama servitor.
  Di buon cor...
  All’onor... - della beltà.<7i>
  Non ho grazia, in verità.
  Coi signori: Riverisco,
  Mi esibisco, - mi offerisco
  Colla nostra autorità...

  Oh, malissimo anderà.
  Vuò provar con bassa gente,
  E vuò fare il prepotente.
  Insolente, - non do niente;