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LA DIAVOLESSA 437
Giannino. Falco ci ha posti in qualche brutto impegno.

(piano a Dorina
Dorina. Ei ci nobilitò, vi vuole ingegno. (piano a Giannino
Poppone. Saran stanchi dal viaggio;
Che vadano al riposo;
Già sono sposa e sposo.
Onde compatiranno
Se un solo letto ed una stanza avranno.
Giannino. Questo non è gran mal.
Dorina.   No, no, signore,
Vi prego per favore,
Sono avvezza così fin da figliuola,
Piacemi nella stanza di star sola.
Poppone. Ma io non ho gran comodo.
Dorina. Codesto poco importa.
Anderò sola.
Poppone.   E lui fuor della porta?
(accennando Giannino
Giannino. Io fuori, signor sì.
La signora comanda, e vuol così.
Poppone. Oh, signora contessa,
Perchè così crudel con suo marito?
Dorina. Voi non siete istruito,
Per quel ch’io sento, dell’usanza nuova.
(Seguitar la finzion per or mi giova).
Poppone. So ch’io, se avessi moglie.
Notte e giorno vorrei
Starmene in buon amor vicino a lei.
Giannino. Anch’io davver son del parere istesso:
Notte e giorno vorrei starle dappresso.
Dorina. Quelli che così fanno,
Sappiano lor signori,
Che si chiaman mariti seccatori.
Libertà, libertà.
Giannino.   Basta... per ora