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LE NOZZE 401
Certo sposo novello,

E senz’altro, lo so che son io quello.
Livietta. Dunque sarà l’eletto
Vossignoria, che sposerà Dorina?
Titta. Quello sarà di me che il Ciel destina.
Livietta. E Livietta si lascia in abbandono?
Titta. Me ne dispiace, ma impegnato io sono.
Se si potesse mai...
Se non fosse per lei...
Livietta. Per un milione non vi sposerei.
Titta. Perchè?
Livietta.   Perchè non mancano
Per me buoni partiti;
Non mancano mariti a una mia pari.
Titta. Ma gli uomin 1 come me sono un po’ rari.
Livietta. Guardate bella gioja!
Ne ho di meglio di voi, ne ho più di sei.
Se mi voleste, non mi degnerei.
Titta. Eh, voi dite così, perchè, perchè...
Per altro... già lo so,
Che averla se poteste,
Di questa gioja voi vi degnereste 2.
  È ver, non sono amabile,
  Non sono un parigin,
  Ma non son disprezzabile,
  Son anche3 galantin;
  Se si potesse... ma...
  Se vi dicessi... eh?
  Voi non direste allora
  Di non volermi amar.
  Chi sa? V’è tempo ancora,
  Potete ancor sperar4. (parte

  1. Sassi, Guibert e Zatta: uomini.
  2. Sassi e Fenzo: degnareste.
  3. Guibert e Zatta: anco.
  4. Nell’ed. Fenzo si legge un’aria diversa: v. Appendice.