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LE NOZZE 397
Contessa. Ma non ci fate più penar così.

Masotto. Se chiamasse Dorina ai casti amori,
Per esempio, il fattor di lor signori?
(inchinandosi con modestia
Conte. Voi? (a Masotto
Masotto.   Perdoni. (inchinandosi al Conte
Contessa. Masotto?
Masotto.   Servitore. (alla Contessa
Contessa. Che caro galantuom!
Conte.   Caro fattore!
Contessa. Non vi dico per or nè sì, nè no.
Conte. Non vi risolvo1 ancor: ci penserò.
Masotto. Se, per esempio, avessero
  Da risolver prestissimo,
  Per me sarei prontissimo.
  Questa sera potrebbesi...
  Le nozze sono all’ordine...
  L’occasione è sì comoda...
  Che si potrebbe, per esempio, etcetera.
(inchinandosi parte

SCENA 11.

Il Conte e la Contessa.

Conte. Che facciam, moglie mia?

Contessa.   Voi, che facciamo?
Conte. Deh, in pace ritorniamo,
Che si sposi Dorina con Masotto.
Contessa. Sì, ma di casa vadan via di botto.
Conte. Perchè?
Contessa.   Perchè, confesso
La debolezza mia,
V’amo, e figlia d’amore è gelosia.

  1. Sassi e Fenzo: rissolvo; e poi rissolver.