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390 | ATTO SECONDO |
Onesta e prudenziale.
Masotto. L’affare, se stiam qui, finirà male.
Livietta. (Sento gente. Al mio solito
Voglio un poco ascoltar). (da sè, in disparte
Dorina. Dove pensate
Di volermi condurre?
Masotto. A casa mia.
Troverete una zia,
Sorella di mio padre,
Che bisognando vi farà da madre.
Dorina. Quand’è così... Son quasi
Risolta di venire.
Masotto. Andiamo subito,
Prima che se n’accorgano.
Livietta. (Bravissimi!
Senza dir nulla a me voglion fuggire?
Questo torto mi fan? S’han da pentire).
(da sè, e parte
SCENA XIV.
Masotto e Dorina, poi Mingone.
Tutto quel che bisogna.
Dorina. E la mia roba?
Masotto. Pazienza; l’averem, se si potrà.
Andiamo.
Dorina. Andiamo pure.
Mingone. Chi va là?
(bravando colla spada
Dorina. Oimè!
Masotto. Niente paura. (a Dorina
Lasciate andar la gente
Per la sua strada. (cambiando voce