Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1930, XXIX.djvu/391


LE NOZZE 389
Dunque levar di vita quel birbone,

E finita sarebbe la tenzone.
Cospetto, cospettaccio!
Lo voglio sbudellare,
Se fosse in mezzo alle più forti squadre,
Se fosse ancora in braccio di sua madre.
  Mi par di ridere
  Con quel ragazzo1,
  Lo voglio uccidere
  Colle mie man.
  Poi per il mondo
  Da pellegrino
  Miglior destino
  Cercando andrò2:
  Monsieur, donè
  La charitè.
  E se ritrovo
  La pellegrina
  Che sia bellina.
  Non può mancarmi
  La carità.
  Monsieur, donè
  Monsieur, gardè
  Ce famme là3. (parte

SCENA XIII.

Giardino in tempo di notte.

Masotto e Dorina, poi Livietta.

Masotto. Dorina mia, s’imbrogliano le cose

E per voi, e per me. Sarebbe meglio,
Per terminare ogni difficoltà,
Che tutti due fuggissimo di qua.

  1. Ed. Fenzo: birbante.
  2. Il resto dell’aria è soppresso nell’ed. Fenzo.
  3. Nelle edd. Guibert e Zatta si legge un’aria diversa: v. Appendice.