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388 | ATTO SECONDO |
Saranno roba mia;
E in pace e in allegria...
(Sta zitto, maledetto). (a Mingone
Me le potrò goder...
Costui non vuol tacer. (parte
SCENA XI.
Il Conte e Mingone.
Conte. Briccon, vattene tosto
Da casa mia. Ma no,
Licenziar non ti vuò.
Restane a me soggetto,
E fremi, ed obbedisci a tuo dispetto.
Sposa sarà di Titta
Dorina cameriera;
E tu, se di fiatar solo ardirai,
Tutto lo sdegno mio tu proverai.
Anche il leon sdegnato
Confonde i suoi nemici;
Vibra le zanne ultrici
All’agna ed al pastor.
All’ira provocato
Io pur da vari oggetti,
Uno per tutti aspetti
Provare il mio rigor.
Anche ecc.
SCENA XII.
Mingone solo.
Ed io dovrò esser quello,
Che proverà il leon, benchè un agnello?
E per chi? Per colui ch’è mio rivale?
Sarebbe manco male