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382 ATTO SECONDO


SCENA IV.

Il Conte e la Contessa.

Contessa. Se stesse1 a me, per certo,

La quiete ci saria.
Conte.   Non sono il primo
A promover le liti.
Contessa.   Queste2 liti
Han da esser eterne?
Conte.   Dal mio canto,
Sono finite adesso.
Contessa. E per me sono pronta a far lo stesso.
Conte. Dunque pace, consorte, e non più guerra.
Contessa. Pace, marito mio.
Conte.   Contento io sono.
Contessa. E son contenta anch’io.

SCENA V.

Dorina e detti.

Dorina. Signori, se comandano,

Il desinare è lesto.
Contessa. Dite al cuoco che aspetti.
Conte.   È ancora presto.
Contessa. Ma se comanda il conte...
Conte. Ah no, contessa mia.
Contessa. Quel che volete voi...
Conte. Quel che a voi piace.
Dorina. (Oh che prodigio! Son tornati in pace).
Contessa. Sentite, da qui innanzi,
Non istate a turbar la nostra quiete. (a Dorina
Conte. La cagione voi siete,

  1. In tutte le stampe: stasse.
  2. Guibert e Zatta: E queste.