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LE NOZZE | 365 |
Il marito dì me (a poca stima?
Ah dove, dove andò l’amor di prima?
Ah, dove è andato.
Quel primo affetto?
Ah, che l’ingrato
Mio sposo, in petto
Cangiato ha il cor.
Duran pur poco
Quei primi istanti;
Si spegne il foco,
Cessa l’ardor1.
Ah ecc. (parte
SCENA III.
Masotto solo.
È bella la questione
Fra Titta e fra Mingone,
Ma un’altra cosa c’è,
Che Dorina davver piace anche a me.
La padrona vuol darla al giardiniere,
Il padrone vuol darla al servitore;
Io, che sono il fattore,
Vuò procurar, s’è ver quel che dir s’ode,
Che fra due litiganti il terzo gode.
Come si potrà far? Ci penserò.
Potrei dir, per esempio... oh, questo no.
Eh! potrei far così...
E se poi... e se lei... eh, signor sì.
Con Dorina, per esempio,
Posso fare il damerino,
- ↑ Quest’aria così si legge anche nelle edizioni Guibert e Orgeas (Torino, 1778) e Zatta (Venezia, 1794). Vedasi in Appendice la variante, com’è nella stampa del Fenzo, fatta a Venezia per le recita nel teatro di S. Samuele (1757).