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IL POVERO SUPERBO 353
Pancrazio. Ed io, poichè fa freddo, ho già pensato

Che una moglie in età così fiorita
Sarà opportuna, e mi darà la vita.
Lisetta.   Spiacemi che madama...
Pancrazio. In questo giorno
Consolarla desio...
Udite, se vi piace, un mio pensiero:
Ditemi, prendereste il cavaliero? (a Madama
Madama. Per mantener il lustro
Alla mia nobilissima famiglia,
Non per altri pensieri...
Pancrazio. E voi la sposereste? (al Cavaliere
Cavaliere.   Volentieri.
Madama. Via, datemi la mano.
Cavaliere.   Eccola, o cara;
Questo nobile acquisto mi consola.
Madama. (È meglio prender lui che viver sola). (da sè
Conte. Cavalier, mi rallegro.
Cavaliere.   Conte, amico,
Della mia protezion siete sicuro.
Madama. Amore e fede io vi prometto e giuro.
Della mia nobiltà, de’ beni miei,
Padrone voi sarete;
Ma prometter dovete di cangiare
Il superbo trattare;
Poichè nel mondo tutto
D’un povero superbo
Non si può dare un animal più brutto.
Cavaliere. Qual vorrete, sarò.
Madama.   Dolce marito!
Lisetta. (Che bella union di fumo e d’appetito!) (da sè
Pancrazio. Quante gioie in un punto!
Cavaliere. (A satollar la fame alfin son giunto). (da sè