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348 ATTO TERZO
Conte.   Oh dolce amabil pegno

  Di mia felicità!
Dorisbe.   Oh sospirato segno,
  Che vita alfin mi dà!
Conte.   Idolo del mio seno.
Dorisbe.   Mia vita, mio diletto,
  Ti stringo a questo petto
  Colmo per te d’ardor.

a due.

Non si rallenti mai,
    Vezzosi amati rai,
    Nè men per gioco
    Il foco
    Che vi feconda amor.

SCENA VI.

Il Cavaliere in abito di gala, poi Lisetta.

Cavaliere. Signor sì... mi sta bene... è di buon gusto.

(pavoneggiandosi
£ moderno il vestito... è bello assai.
Ma queste nozze non si fanno mai?
Son dal conte invitato,
Spero mangiare ed esser ben trattato.
Lisetta. (Oh che figura!) (da sè
Cavaliere.   Par che questa sia...
Schiavo, Lisetta mia.
Lisetta.   Uh, uh. (ride
Cavaliere.   Tu ridi?
Lisetta. Sì signore,
Ho sempre un poco d’allegria nel cuore.
Cavaliere. Ridere in mia presenza
Mi par che sia un po’ d’impertinenza.
Lisetta. Scusate, quando io vedo
Certe caricature... ah, ah. (ride