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IL POVERO SUPERBO 325
Scrocca.   Parlarvi.

Pancrazio.   E tanto vi voleva?
Scrocca. Oh dei! forse è sdegnato,
Lustrissimo signor? Ei m’ha mandato.
Pancrazio. Nulla, nulla, che venga.
Scrocca. Se vado dunque, e lui verrà fra poco.
Dorisbe. (Oh che tormento, io me ne sto nel fuoco). (da sè
Scrocca. Umilissime grazie
Alla bontà grandissima
Di vostra signoria sempre illustrissima.
Pancrazio. Andate pur, non occorr’altro1.
Scrocca.   Ho inteso.
Verrà...
  Permetta intanto.
Pancrazio.   Andate in pace,
Già m’avete seccato.
Scrocca. Ah, la permetta...
Pancrazio.   Ho inteso, andate là.
Scrocca.   Signor, la supplico
(vuol baciare la mano a Pancrazio
A permetter che baci a lei la mano,
Solo perchè non l’ho pregata invano.
  Vengo, illustrissimo,
  Le sue carissime
  Grazie a ricevere.
  A vossustrissima
  Io do il buon giorno,
  Di vossustrissima
  Grazie ritorno
  Alla bontà.
  Un cuor ch’è nobile,
  Un cuor magnanimo,
  Sempre conoscere,
  Padron lustrissimo,
  Sempre si fa. (parte

  1. Testo: occor altro.