Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
308 | ATTO PRIMO |
Se vuol, venga madama a favorirmi.
Madama. Resto un poco a parlare
Col caro sior1 Pancrazio.
Dorisbe. Ebben, restate:
Gradita certo compagnia gli fate.
Al garrir de’ lieti augelli,
Al soffiar de’ venticelli
E dell’onde al mormorio,
La sua pace il petto mio
Forse forse troverà.
Il mio dolce amato bene,
Di vedermi colla speme,
Tra le piante e tra i fioretti
Dolci affetti porterà. (parte
SCENA XIII.
Pancrazio e Madama.
E questi pochi instanti
Perder noi non dobbiamo.
Il nostro matrimonio discorriamo.
Pancrazio. Come volete.
Madama. Or ben, nel vostro cuore
Vi sentite d’amor il pizzicore?
Pancrazio. Assai.
Madama. Caro, bramate esser voi mio?
Pancrazio. D’esser vostro, madama, io penserò.
Madama. Nè risolvete ancor?
Pancrazio. Risolverò2.
Madama. Ma se tempo abbiam noi...
Pancrazio. Si penserà.