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302 | ATTO PRIMO |
Son allevata.
Cavaliere. Dunque
Allevata in Milano?
Lisetta. Per l’appunto.
Cavaliere. Oh, questa è la ragion che siete astuta.
Lisetta. Eppur sono innocente, come l’acqua.
Cavaliere. Come l’acqua però de’ maccheroni.
Lisetta. Oh giusto, come l’acqua
Con cui suol vossustrissima
Lavarsi l’illustrissima sua faccia.
Cavaliere. Voi troppo v’avanzate.
Lisetta. Oh compatisca:
In questo ell’ha ragione;
Desidero, signor, sua protezione.
Cavaliere. Via, buona. Son chi sono;
Se vi portate bene, io vi perdono.
Cara, fo pace,
La mano toccate
Al vostro signor.
Quel viso mi piace;
Voi tutto sperate
Da un buon protettor.
SCENA VI.
Lisetta ed il Conte.
Gran bestia originale! È dalla fame
Mezzo morto e stordito;
E pur di nobiltà sente il prurito.
Conte. Lisetta!
Lisetta. Che comanda?
Conte. Ov’è Dorisbe?